STORIA
In ricordo di Antonia Oscar Abbiati
In ricordo di Antonia Oscar Abbiati
Impossibile caricare la disponibilità di ritiro
Brescia 1993 *
pp. 22 - cm 28 x 22 *
in brossura (rivista) *
copertina con gore sul retro, fronte ed interno perfetto *
rif. libr. fascicolo *
Antonia Oscar nasce nel 1899 a Cerete, in provincia di Bergamo, per poi trasferirsi a Brescia.
Già organizzatrice delle lotte dei braccianti nel primo dopoguerra, si iscrive al Partito Comunista Italiano nel 1921 e, insieme al marito Luigi Abbiati, entra nella lotta antifascista.
Nel 1926 accompagna con i figli il marito a Lipari dove era stato confinato dal regime. Tornata a Brescia, dal 1932 svolge azione di collegamento tra il PCI di Milano e quello di Brescia.
Nel 1937 viene arrestata dall'OVRA e inviata al confino nell'isola di Ponza fino alla caduta del Fascismo, il 25 luglio 1943.
Con il nome di battaglia di “Ninì”, è attiva animatrice e combattente durante la Resistenza, partigiana nella 122^ Brigata Garibaldi.
Deferita al Tribunale speciale di Bergamo, viene nuovamente arrestata nel dicembre 1943 e rinchiusa nel carcere di Canton Mombello di Brescia dove è considerata dalla direzione “pericolosissima” per la sua intensa attività di soccorso alle detenute all'interno del carcere e per le sue idee politiche. Coraggiosa e determinata nella solidarietà, costituisce un importante punto di riferimento per le altre detenute.
Rimane in carcere fino alla Liberazione, quando è nominata vicesindaco di Brescia, carica che ricopre fino al 1949.
Successivamente dirige il Patronato INCA-CGIL di Brescia.
Il marito, Luigi Abbiati, operaio, venne ucciso a San Bernardino Verbano il 5 giugno 1944 ed è stato decorato con la Medaglia d'Argento al Valor Militare alla memoria.
Il primogenito Franco, che dopo l'ultimo arresto della madre si era dato alla macchia combattendo in Valdossola, è stato decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare; mentre la figlia Dolores (nome di battaglia “Lola”), praticamente cresciuta al confino, fu staffetta partigiana nelle formazioni garibaldine della zona del Verbano e, nel dopoguerra, a più riprese, parlamentare del PCI.
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