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LIBERTA' E CULTURA - JOHN DEWEY
LIBERTA' E CULTURA - JOHN DEWEY
LA NUOVA ITALIA 1953 * I EDIZIONE *
PP. 207 *
"ORIENTAMENTI" 25 *
RIF. LIBR. LETTERATURA LA NUOVA ITALIA
INFO:
La storia mondiale della democrazia e della libertà passa, con tappe obbligate, attraverso i nomi di Jefferson, Rousseau, Green, Dewey, per arrivare fino ai nostri giorni.
Però in ogni epoca c’è stato chi ha lottato personalmente per la libertà, organizzando lotte e sollecitando l’impulso libertario che è in ogni cuore di uomo, e chi invece si è limitato ad esporre accademicamente delle teorie che, al di là della volontà dell’autore, hanno dato il via a veri e propri movimenti di rinnovamento e di protesta nei confronti della società costituita. Dewey, per entrare nel vivo del problema, non appartenne né alla prima schiera né alla seconda. Egli, sulla scia di Jefferson, pur non assumendo incarichi ufficiali di governo, partecipò e organizzò con vigore il moto riformatore che, partendo dalla scuola, voleva ristrutturare la società ponendola su basi di maggiore uguaglianza e libertà.
Egli non fu teorico puro, come non fu un trascinatore di folle, ma fu un interprete profondo e fedele della sua epoca, nella quale seppe svolgere un ruolo importante e insostituibile di uomo di cultura, amante della libertà e del progresso. La sua opera – i suoi scritti come la sua azione – è volta continuamente alla ricerca di una dimensione umana, è un continuo tentativo di dare maggiore dignità all’uomo in modo da liberarlo dalla miseria e dalle incrostazioni sociali che lo rendono succubo dei potenti.